“Ancora una volta oggi Zaia ha approfittato della consueta conferenza stampa per attaccare il Governo senza alcun contraddittorio” afferma Enrico Cappelletti, già senatore e candidato alla presidenza della Regione Veneto per il Movimento 5 Stelle in un comunicato stampa.

“Bisogna aprire tutto’ è la sua sintesi – dice Cappelletti – Ma Zaia è lo stesso Zaia che il 7 marzo scorso chiedeva al Governo di revocare le zone rosse, perché non c’era rischio epidemico in Veneto. Se il Governo nazionale avesse seguito la sua richiesta, probabilmente in Veneto ci sarebbe stata una strage”.

“Anche io vorrei, potendo, ‘aprire tutto subito’ – continua – Ma mi rendo conto che anche a causa del disastro fatto dai colleghi di Zaia in Lombardia, ci deve essere una progressione, la riapertura deve esserci ma deve essere anche prudente, meditata, intelligente. Mi sembra che al contrario Zaia si appiattisca sulla linea di Salvini, che va contro a prescindere”.

“Al contrario, se in Veneto piangiamo meno vittime che altrove, lo dobbiamo alla sua Comunità scientifica, all’Università, ad illustri accademici come il Prof. Crisanti – afferma – il quale pare proprio non avere dubbi: dichiara infatti quest’oggi sulla stampa: “Riaprire tutta Italia? È una follia. L’otto marzo quando è stato deciso il lockdown, avevamo registrato 1797 contagi in più in un giorno. Ora siamo ancora sopra i 2.000 nuovi casi in 24 ore. Che cosa è cambiato?”.

“Ora siamo di nuovo punto e a capo – aggiunge Cappelletti – Zaia ignora ancora una volta le raccomandazioni della comunità scientifica e fa pressione al Governo perché apra tutto e subito. Dipendesse da lui, probabilmente, non avrebbe dubbi a perseguire le medesime politiche del Governo”.

“Ringraziando il cielo – conclude Cappelletti – non spetta a lui l’ultima parola”.

Fonte: lavocedivenezia.it del 28/04/2020